In questa guida spieghiamo come scegliere e allestire un terrario per i rettili.
Contenitore
Il contenitore dell’acquaterrario rappresenta una semplificazione di quello dell’acquario, quello del terrario apparentemente, o almeno in certi particolari, è ancora più semplice. La preziosa vasca di cristallo dell’acquario, la scatola di vetro, talvolta sofisticata, dell’acquaterrario possono, nel caso del terrario, essere rappresentati da recipienti rettangolari misti di lamiera e di vetri comuni, anche sottili. Naturalmente l’ampiezza sarà regolata dalla scelta degli animali da contenere.
Parliamo di questa vasca. La sua parte inferiore sarà in lamiera e a forma di cassetto estraibile per ragioni di pulizia; le pareti di vetro intelaiate, con la lastra frontale apribile a cerniera o scorrevole e quelle laterali interrotte da finestre di reticella metallica intagliate a mezza altezza per una corretta aerazione del contenitore. La presenza di una reticella metallica anche sulla parte superiore, come si vede talvolta, non è indispensabile e spesso crea dannose correnti d’aria. La parete superiore, quindi, è meglio sia di lamiera e apribile con cerniere, nel mezzo di essa un foro deve permettere l’applicazione delle fonti di illuminazione e di riscaldamento. Se la presenza di piante richiede invece luce naturale o riscaldamento meno diretto, una parte del coperchio resterà di vetro.
Il fondo cassetto di questo contenitore (più largo o più alto a seconda delle necessità degli ospiti) è ricoperto di sabbia o di ghiaia o di terra su cui vanno sistemati i recipienti destinati al cibo o all’acqua, recipienti che possono essere un poco affondati nel materiale del fondo oppure depositati entro un contenitore fisso da cui vanno tolti per la pulizia e il riempimento.
Stabilita così la base di un terrario razionale, possiamo passare all’eterna questione del suo arredamento: il giusto equilibrio fra l’ornamentazione e le necessità igieniche dell’ambiente.
Più dell’acquaterrario, il terrario si presta a qualche concessione alla scenografia, in quanto i suoi ospiti sono di solito animali esotici e strani e anche la fantasia vuole la sua parte, pure se un fondale pittoresco non incide in alcun modo sul loro benessere.
Ritorniamo quindi al discorso delle singole necessità dei singoli animali e a quelle generali della pulizia facile e accurata, ricordandoci che ogni esagerazione, in un senso o nell’altro, è da evitarsi.
Cerchiamo, quindi, di creare ai nostri animali un loro mondo convincente e soddisfacente, ricordando però che non si tratta di amichevoli e silenziosi pesci dai mille colori, ma di esseri dalla vita varia, dai gusti diversi, che si cibano abbondantemente ed emettono abbondanti deiezioni, che sporcano rapidamente la poca acqua che mettiamo a loro disposizione, che il fondo di ghiaia o di terriccio viene rapidamente inquinato e consumato dai loro spostamenti e dalle loro abituali escavazioni o agitazioni. Questo fondale va quindi cambiato spesso, liberato da umidità e da putrefazione, servendosi, nel caso, di un drenaggio costituito da un sottofondo di pietre porose e ghiaia sottile.
Se si volessero disporre sul fondale stesso alcune delle piante tra quelle consentite, sarà bene interrarle con tutto il vaso.
Sempre a proposito del fondale, l’altezza del suo strato varierà naturalmente a seconda delle specie custodite e delle loro abitudini. Vi sono specie desertiche escavatrici per cui sarà necessario un alto strato di sabbia, altre, come certi anfibi e salamandre, che richiedono terreno molle e umido. Disporremo quindi uno strato di terriccio pulito misto a torba e segatura, con qualche zolla erbosa da cambiarsi spesso. Le tartarughine terrestri amano il fondale asciutto di ghiaia e sabbia e così via.
Anche le abitudini singole dei nostri ospiti comportano speciali disposizioni: vi sono animali che si arrampicano sia su pareti lisce (gechi, lucertole) sia su pareti rocciose, altri che ricercano i tronchi, e altri che amano rimpiattarsi in anfratti e rocce.
Disporremo quindi per gli uni una parete di fondo del terrario in plastica intonacata con cemento, offrendo come tana grosse cortecce di sughero disposte sul pavimento, il tutto facilmente lavabile e disinfettabile; agli altri offriremo le solite, utilissime cortecce di sughero arrotolate, magari recanti qua e là piante epifite. A quegli animali che ricercano tronchi e alberi daremo dei rami contorti, puliti, asciutti, ben fissati sul fondo, magari avvolti in sempreverdi rampicanti. Per gli animali che amano il nascondiglio roccioso predisporremo pietre variamente ammucchiate, possibilmente unite con cemento in modo da costituire piccoli « monumenti » estraibili e lavabili.
Tutto questo, mentre è estremamente razionale per ogni specie, permetterà a noi qualche evasione ornamentale, forse aumentando il lavoro di manutenzione ma certo aggiungendo interesse e fascino a un impianto già tanto suggestivo.
Ultimo aggiornamento 2024-10-26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Apparecchiature tecniche
La questione del riscaldamento ha per il terrario un’importanza particolare, appunto come è particolare la scelta degli animali, esotici o no, che dovranno popolarlo, soprattutto se non anfibi.
D’altra parte le dimensioni e spesso la forza di tali esemplari impongono di usare apparecchiature ben salde sui loro sostegni, di materiale robusto, che riscaldino contemporaneamente l’aria e, senza esagerare, il terreno del contenitore. Ci si può quindi servire di sistemi termici consistenti in contenitori piatti di zinco uniti da un cavetto elettrico, che danno in ogni parte del terreno un calore uniforme e costante. Taluni di questi apparecchi sono fatti in modo da riscaldare contemporaneamente anche l’aria. Questo sistema, tuttavia, porta qualche inconveniente specialmente quando vi sono piante nel terreno.
Ultimo aggiornamento 2024-10-26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Più consigliabili sono i cavi termici di piombo contenenti una resistenza elettrica a spirale intorno a un supporto di amianto e muniti di due fili con due spine alle estremità. Questi cavi termici, da tenere affondati nel terreno o nascosti tra le rocce, lontani dai recipienti per il cibo, si trovano pronti in commercio, spesso muniti di un trasformatore graduato che ne regola il calore.
Se si tratta, invece, di terrari dalle minime dimensioni, basterà una comune lampadina a incandescenza con un riflettore rivolto verso il basso per ottenere il calore desiderato.
Si insiste sulla lampadina a incandescenza in quanto quelle, ad esempio, al neon o al fluoro limitano l’irradiazione di raggi ultravioletti, più che indispensabili al benessere degli animali.
Nei terrari molto importanti, infine, si possono usare lampade a raggi infrarossi che forniscono una bella luce e un ottimo calore che, come del resto le lampade a raggi ultravioletti, vanno collocate molto in alto per non provocare scottature. Le lampade a raggi ultravioletti, pur tanto utili, vanno usate con estrema cautela sotto tutte le forme.
Un’ultima soluzione sono i tappetini riscaldanti, utilizzati per riscaldare la base del contenitore.
Le piante
Come abbiamo detto, le piante da porsi nei terrari debbono avere un ruolo di completamento per tronchi o rami, oltre che di abbellimento. Non debbono essere numerose sia perché l’aerazione del contenitore avviene già attraverso le apposite griglie e quindi l’azione ossigenante è meno necessaria, sia per evitare inconvenienti di putrefazione e di inquinamento del terreno.
Ogni pianta, soprattutto, deve corrispondere all’habitat originario degli animali ospitati (ad esempio, cactus per gli esemplari provenienti dall’America tropicale, e cioè iguane, testuggini americane, ecc.; deve essere abbastanza robusta e ben protetta da piccoli steccati o da nicchie contro gli urti e gli assalti degli animali stessi.
Uno dei sistemi più efficaci è quello già prospettato: i finti tronchi di sughero a sostegno delle epifite, piante parassite molto robuste e decorative. Un breve elenco di piante adatte può dare un’idea approssimativa delle scelte, salvo, naturalmente, il parere degli esperti in base a un sopralluogo.
Terrario asciutto non caldo
Zolle erbose facili da cambiare, piccoli cespugli di nocciolo o di fragole, celidonie, fabarie, tutte piante che crescono facilmente sui terreni di casa nostra o sui vecchi muri riscaldati dal sole e che sarà bene mettere nel terrario nei loro vasi ben mimetizzati.
Terrario asciutto riscaldato
Anch’esso può ospitare esemplari di flora mediterranea: fabarie, edera, more, leccio, agrifoglio, lauro. Meno consigliabile l’oleandro le cui foglie, talvolta mangiate dalle tartarughe, sono velenose. Anche qualche pala di fico d’india può « fare spettacolo ».
Terrario desertico
Quando è necessario che l’ambiente sia molto caldo e secco, con sabbia e costruzioni di rocce, sul tipo dei terreni dei deserti sudamericani, si dovrà ricorrere ai cactus nelle varietà meno spinose e alla yucca, pianta molto resistente. I cactus possono anche essere sostituiti dalle euforbie e dalla Stapelia variegata, molto decorativa per i suoi piccoli fiori.
Terrario caldo umido
A questo, che dovrebbe ricordare la flora delle foreste tropicali, si addicono moltissime piante che possono benissimo ricostruire l’habitat in formato ridotto delle specie ospitate. Tronchi ricoperti di muschi, bromelie che hanno bisogno solo di lievi annaffiature, filodendro di molti tipi, felci, con foglie di ogni forma e sfrangiatura, di cui si trovano presso i floricoltori innumerevoli varietà, sanseviere, begonie, clorofite. Se queste sono piante adatte ad una fauna americana o africana, altrettante e bellissime sono quelle proprie delle foreste umide asiatiche: la felce Platycerium, il Codraeum dalle foglie colorate, la sanseviera di Ceylon, le Repenthes dalle foglie che catturano gli insetti, il rampicante Hoya, diffusissimi anche nei boschi australiani.
In questi ultimi, oltre a molte varietà di felci, si possono includere le passiflore, bellissimi rampicanti.
Terrari umidi non riscaldati
Come abbiamo più volte detto parlando degli acquaterrari, anche la scelta delle piante dipende dalla scelta degli esemplari da mantenere in terrario e per questo sarà sempre bene essere assistiti da un esperto, per evitare danni effettivi all’ambiente o antipatiche discordanze tra fauna e flora esposte.
Ultimo aggiornamento 2024-10-27 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Alimentazione in acquaterrario e terrario
Nel campo dell’alimentazione si può svolgere in un unico paragrafo tutto ciò che riguarda gli animali negli acqua-terrari e nei terrari, in quanto, in linea di massima, la scelta dei mangimi è la stessa, fermo restando il fatto che essi verranno indicati, se necessario, parlando delle singole specie. Nel caso di queste due installazioni non si può certo con chiarezza il tipo di alimentazione richiesto, come si è fatto per i pesci. Gli ospiti dell’acquaterrario e dell’acquario richiedono cibi attinti sia al regno animale sia a quello vegetale, che vanno dagli insetti a piccoli vertebrati vivi, dalle uova alle alghe, dai vermi alle carote.
Vi sono tuttavia due fondamentali regole da rispettare: quella di offrire a ogni animale il cibo che gli si confà nella misura adatta e quella di sopperire in modo sufficiente e valevole al bisogno di vitamine che accomuna tutti gli animali in cattività.
La vitaminizzazione degli animali non è fatta soltanto da additivi chimici, ma da particolari insetti raccolti in natura e dati -vivi, come i grilli domestici (che si possono allevare) che coadiuvano una perfetta alimentazione, ad esempio, dei camaleonti e delle lucertole, e da condizioni di illuminazione e di ossigenazione ben studiate.
Altro imperativo è quello della distribuzione del cibo, dato con discrezione, a facile portata dell’animale, suddiviso in pezzi più o meno grandi a seconda della taglia degli animali. Accade che qualcuno degli ospiti dei nostri terrari riveli un’inappetenza anormale: toccherà provvedere personalmente a imboccarlo per mezzo di una pinzetta o di uno stecco, offrendo cibi un po’ speciali, considerati ghiottonerie. In caso estremo si potrà nutrire forzatamente con una cannulla di gomma spinta giù verso lo stomaco e versandovi mangime liquido, come uovo zuccherato, preparati vitaminici, fermenti diluiti.
Questo sistema di alimentazione distribuita caso per caso ci permetterà di verificare se la disappetenza è dovuta a cattiva salute o alla vicinanza di animali più voraci che si accaparrano l’alimento in maggior misura.
Con questo crediamo di aver data un’idea chiara, anche se assai condensata, di quanto si può fare per ottenere un acquaterrario o un terrario degni di questo nome e, soprattutto, degni di essere osservati e curati come spettacolo naturale tra i più affascinanti e suggestivi.
Terrari per Rettili più Venduti
Mettiamo a disposizione un elenco dei modelli di terrari per rettili più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2024-11-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API